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KENAVO'

Demat! Buongiorno!
"Kenavò" vuole essere un foglio-testimonianza;
delle attività che si svolgono in Casa Duir (per esempio, "I bambini disegnano"), la mia casa di campagna in Sabina;
del segno che hanno lasciato ospiti che hanno trascorso una parte del loro tempo (anche metaforico) a Duir lasciandovi un segno, per esempio una poesia scritta sul muro col pennarello verde o un quadro importante;
di alcuni temi che mi appassionano e che diventano rubriche come "Il gusto della Sabina", "Scritture di pace", "Diario di un contadino", "Fiori e piante in poesia".
Kenavò! Arrivederci!

P.S. Demat e Kenavò sono due parole di origine celtica, in uso in Bretagna.

Perché abbonarsi a Kenavò?
Ancora una rivista cartacea? Ma oggi c’è internet… basta un click sull’autobus o in macchina e si legge di tutto, anzi di più!
Ma “Kenavò” è una rivista particolare. Si occupa di arte, letteratura, poesia, cinema, turismo, attualità, storia, gastronomia, giochi ecc. Prima di tutto l’origine del nome: “Kenavò” è una parola celtica che significa “arrivederci”, sì, arrivederci al prossimo numero, infatti!
E’ un periodico bimestrale di otto pagine, che vuole essere un ponte, quando può, tra Roma e la Sabina (c’è la rubrica anche non in tutti i numeri: "Il gusto della Sabina"), dove ho una casa d’arte, Casa Duir. Si prediligono argomenti che abbiano attinenza con la natura quali: "Scritture di pace", "Diario di un contadino", "Fiori e piante in poesia", “La salute con le piante”, “Lo scaffale verde” ecc.
Ha carattere internazionale (i testi possono essere anche in francese, spagnolo, portoghese, tedesco), arriva in Francia, Belgio e Germania. Infatti si avvale di collaboratori di fama quali Francesca Brazzini, ex Insegnante di italiano presso la Scuola Europea e l’Università di Bruxelles; Patrick Blandin, Insegnante di Lingua Italiana e Cinema presso l’Università di Bordeaux; Plinio Perilli, noto critico e poeta; Rolando Malagoli, ingegnere nucleare nonché numismatico e collezionista; Mauro Lorenzini, attore e scrittore, Nicola Rampi, Editore e Poeta ecc.
Per l’abbonamento, che dà diritto a sei numeri all’anno, il costo è di 40,00 euro (50,00 per l’estero; socio sostenitore 100,00 euro) da inviare a Fausta Genziana Le Piane
Conto corrente postale n. 72063217 Roma
C’è la possibilità di acquistare spazi pubblicitari per la prima e l’ultima pagina che sono a colori

Ami la Sabina? Ti piace scrivere? Puoi inviare il tuo curriculum e il tuo pezzo assolutamente originale, inedito e in esclusiva che sarà inserito nel mio bimestrale Kenavò e ti sarà anche retribuito a sei euro. Dirai..."Che miseria!" Sì, forse che miseria: un caffè o un libro puoi compraceli. E' gratificante per te e poi non è gratis come si usa ora in cui tutti non hanno i soldi ma vogliono i pezzi buoni e sfruttano gli altri.
Sono contrarissima alle collaborazioni giornalistiche gratuite. Ti aspetto.

Le Prime pagine...


Kenavò n° 1

Kenavò n° 2

Kenavò n° 3

Kenavò n° 4

Kenavò n° 5

Kenavò n° 6

“Kenavò” (300 copie) è distribuito a Roma e in Sabina. Per l’utilizzo di spazi pubblicitari, servizi, interviste o inserimento nel sito www.faustartepoesia.org, scrivere all’indirizzo e-mail: faustagenzianalepiane@virgilio.it

COMMENTI

Cara Fausta,
Mi è appena arrivato, fresco di stampa, il tuo prezioso “giornale” che tu hai battezzato, con uno dei tuoi soliti guizzi creativi e geniali “ Kenavò”.
Io non sono una critica letteraria, ma quando un’artista la sento “a pelle” perché mi permette, leggendola, di percorrere il diario della sua Anima, e diviene messaggio, anche un “cantastorie” come me diventa “letterata”.
Il tuo giornale rispecchia l’artista che sei e che tutti conosciamo e apprezziamo.
“Kenavò” è armonioso, limpido e convincente perché ci dice che il suo autore è un sognatore dal cuore di bambino, che dà libero sfogo a quei sentimenti che lo seguono sin da quel lontano giorno in cui lasciò il paese natio.
“Kenavò”, come in tutta la tua innumerevole produzione letteraria, presenta l’immagine di un mondo nel quale i poeti chiedono ragione del loro esistere.
La tua Poesia ha il dono di toccare temi universali e eterni: la vita, la morte, il dolore, il sopruso dell’uomo sull’uomo.
Il tuo cuore pulsa in ogni tuo verso, scandisce il ritmo, la forza dei sentimenti, l’accorata protesta sociale per un vivere senza più ideali.
Notevole è la sicurezza e l’originalità di immagini, specchio del tuo mondo interiore, del tuo cuore, ma soprattutto del meraviglio bagaglio del tuo Pensiero.
In tempi come questi non è facile essere ancora Sacerdoti di quella religione occulta e prepotente che si chiama Poesia. E tu lo sei.
Cara Fausta, il mio è un cuore che canta la vita come un “cantastorie” e in questa ora in cui l’alba apre la strada al sole, esso ha cantato per te.
Lunga vita a questa tua creatura che fin dai primi vagiti urla: esisto.
Cara Amica mia: giù la maschera!

Gabriella Quattrini

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Chi conosce Fausta Genziana Le Piane capisce ed apprezza subito Kenavò. Chi legge Kenavò può farsi facilmente un’idea di Fausta. Fausta è cultura, comunicazione, poesia, cosmopolitismo e tante altre cose…. e in Kenavò, rivista bimestrale curata personalmente ed amorevolmente da lei, potete ritrovarcele tutte. Si tratta di una rivista giovane, fresca e leggera nello spirito, ma adulta nei contenuti, carica di calore umano, di peso culturale non banale. E la cultura potete trovarla in una poesia, nel disegno di un bambino, in un’oliva… dovunque l’ha riconosciuta l’occhio esperto della nostra Fausta.
Fausta comunica artisticamente in molti modi, tutti ricchi di intrigante creatività: con le sue poesie, con i racconti, con la pubblicazione di libri, col suo sito, con la posta elettronica (avete provato mai a scriverle su temi culturali?), con articoli scritti su note riviste specializzate, con i suoi collage, perfino con i suoi manicaretti che rivelano lo spessore culturale che può annidarsi anche nell’arte culinaria. Fausta ama la natura, gli alberi, gli uccelli, le piante, i prodotti della terra utilizzati in cucina…. Lei, ad esempio, si dedica all’olio e ne fa oggetto di amore, di approfondimento culturale, di poesia. Fatevi mostrare le deliziose bottigliette che confeziona lei stessa, decorandole artisticamente in modo semplice, ma… poetico. Anzi acquistatene pure, per regalarle agli amici, per assaggiarne il prezioso contenuto: l’olio della Sabina, frutto splendido di una cultura millenaria. Ma gli strumenti di comunicazione artistica non le bastano mai. Ed ecco, allora, che ha creato Kenavo’, a propria immagine e somiglianza. Se, conoscendo Fausta, vi trovaste fra le mani un numero anonimo della rivista, non potreste in nessun caso avere dubbi sull’autore.
Fausta incontra! Incontra emozioni e le riversa con naturalezza nella rivista. Incontra artisti e ve li propone, luoghi e li descrive per voi, gusti e ve li fa condividere, talenti e ve li regala a piene mani; incontra pure il mondo, Fausta, e l’amore per la cultura francese che genera frequenti riferimenti ne è una prova. La sede di questi incontri, il castello di cui è regina incontrastata in termini culturali, magici e fantastici al tempo stesso è Casa Duir. Idealmente un angolo di terra celtica trapiantato in Sabina, per la precisione in una bellissima campagna nei pressi di Casperia. E già! Perché se la Sabina è il luogo reale, amato intensamente dall’autrice e vissuto con spirito bucolico, oltre che come rifugio per ogni fuga da Roma, il mondo celtico rappresenta la dimensione ideale di riferimento, l’insieme di suggestioni che trasfigurando ogni cosa la rendono elemento d’arte e di poesia, la cifra un po’ esotica di cui si nutre il bisogno di magia, come ricerca spesso, come manifestazione talvolta. E Fausta ci riesce benissimo ad essere magica! Celtiche sono le parole Kenavò e Demat che, esprimendo saluti, richiamano ancora il già citato concetto di comunicazione, che per l’autrice è importante quasi quanto l’aria che si respira.
Kenavò è tutto ciò ed altro che è però arduo descrivere in modo sintetico. E già! Perché Fausta ne inventerà sempre una nuova e non finirà mai di sbalordirvi, così, senza neanche aver l’aria di volerlo fare, con naturalezza…. con leggerezza…

Tommaso M. Patti